Cortisone: effetti collaterali e come smaltirlo velocemente

Smaltire il cortisone

Cortisone a cosa serve

Nonostante il cortisone sia molto utile per contrastare malattie infiammatorie croniche per la sua azione fortemente deprimente del sistema immunitario, i suoi effetti collaterali possono peggiorare notevolmente la qualità della vita. Se hai fatto uso di cortisone, il tuo unico desiderio è quello di smaltirlo dal tuo corpo e “disintossicarti”.

Smaltire il cortisone
Smaltire il cortisone alimentazione tisane depurative

Quanto tempo occorre per smaltire il cortisone? Per questo conoscere i metodi per smaltire il cortisone è fondamentale per mantenersi in salute quando si è costretti ad assumere questa sostanza che può essere una vera e propria lama a doppio taglio.

Tisane depurative per smaltire il cortisone

Esistono molti modi naturali e poco invasivi per aiutare l’organismo ad assorbire il cortisone e ridurre i suoi spiacevoli effetti collaterali.

Anche dei semplici infusi possono essere efficaci a patto di scegliere i giusti ingredienti. Ecco una tisana che abbiamo selezionato per sgonfiarsi dopo l’assunzione del cortisone.

Principi benefici dello zenzero e della curcuma

Lo zenzero ha innumerevoli proprietà benefiche, gli studi condotti hanno appurato la sua potenza che va ben oltre l’ibuprofene e il cortisone stesso.

Essendo lo zenzero un potente antinfiammatorio e antiossidante naturale è fortemente consigliato quando assumiamo il cortisone, per cercare di contrastare effetti di gonfiore e ritenzione idrica.

In questo caso, la tisana consigliata oltre ad avere al suo interno lo zenzero, contiene anche la curcuma, riconosciuta come “erba magica”. In India la curcuma è usata da molti anni, sia come spezia culinaria ma anche per i suoi benefici antiossidanti.

COME ASSUMERE VAHDAM?

Essendo Vahdam un infuso ad alta concentrazione di zenzero e curmuma, va bevuto con regolarità una volta al giorno, a distanza di almeno 3 ore dall’assunzione del cortisone, per agevolare l’efficacia dei principi benefici contenenti all’interno.

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Come disintossicarsi dal cortisone: cosa bere e mangiare

Durante la terapia con farmaci cortisonici è essenziale rispettare il fabbisogno energetico quotidiano: l’alimentazione deve essere normo-calorica e normo-proteica, ovvero bilanciata e sana, distribuendo l’assunzione del cibo nei pasti quotidiani ed evitando di saltare la colazione.

Vanno eliminati i cibi raffinati, come lo zucchero bianco, che determinano picchi di glicemia improvvisi.

La spesa deve orientarsi a cibi disintossicanti e alimenti sani e ricchi di acqua come frutta e verdura, eliminando (o riducendo drasticamente) i cibi salati: infatti il sale in eccesso causa ritenzione idrica e peggiora il quadro di edema causato dal cortisone, gonfiando ulteriormente la cute e dilatando i tessuti sottocutanei.

Quindi, non aggiungere sale al cibo e preferire cibi che ne contengono poco; piuttosto per insaporire gli alimenti utilizzare erbe aromatiche e limone.

Allo stesso modo, i cibi grassi (fritture, pastelle, insaccati, merendine) devono essere eliminati dalla dieta.

Non bisogna eliminare dalla dieta i carboidrati, che però vanno abbinati a porzioni di frutta e verdura; in questo modo si attua un corretto controllo della glicemia, che è essenziale tenere sotto il controllo, data la tendenza del cortisone a causare insulino-resistenza che è il fenomeno precursore del diabete mellito.

Al termine della terapia con cortisone, per smaltire l’ormone dall’organismo ci vuole un certo tempo che dipende dalla dose assunta, dalla durata del trattamento e anche dalla predisposizione personale: in generale bere molta acqua aiuta a depurare il fegato dalle scorie e a “lavare” intestino, vescica e reni; quindi bisogna bere almeno 1 litro e mezzo di acqua al giorno, anche sotto forma di tisane sgonfiante e depurative, ovviamente non zuccherate.

Smaltire il cortisone con l’attività sportiva

Non possiamo non parlare dell’importanza dello sport non solo per mantenere un peso costante ma per espellere dal corpo le tossine. E il cortisone e i farmaci fanno parte di essi.

L’assunzione di cortisone causa gonfiore, edema e aumento di peso, soprattutto nella zona addominale.

L’attività fisica aerobica deve essere sempre presente come valido aiuto per mantenere un peso corporeo entro i limiti prestabiliti. Il cortisone di per sé causa un aumento di peso notevole, in termini di liquidi ritenuti nei tessuti; anche venti minuti al giorno di movimento come camminare o usare la cyclette, possono aiutare il sistema immunitario e rinforzare i muscoli.

L’importante è non strafare ma mantenere una certa regolarità, ad esempio proponendosi tutte le mattine di camminare per almeno 20 minuti a passo sostenuto, oppure dedicarsi ad esercizi sul tappetino. In tal modo i muscoli non perderanno il loro tono, soprattutto quelli addominali che più degli altri tendono a risentire dell’assunzione di corticosteroidi.

Inoltre, il movimento fisico aiuta a sfogare le proprie energie, rilassarsi e ad evitare lo stress, l’irritabilità e i cambiamenti repentini di umore che possono colpire che assume cortisone.

Cortisone effetti collaterali

Cortisone effetti collaterali
Cortisone effetti collaterali

Ecco quindi arrivati al capitolo sugli effetti collaterali del cortisone:

  • Insufficienza surrenalica iatrogena
    sintomi sono astenia, nausea, vomito, dolori addominali, artralgie, mialgie, ipotensione.
  • Ipercorticosalismo iatrogeno
    il cortisone a concentrazioni elevate ha effetti metabolici come intolleranza glucidica  e diabete, perdita di potassio, obesità centripeta, ritenzione di sodio e acqua, linfopenia, eosinopenia, aumento della suscettibilità alle infezioni, cute che non cicatrizza, nausea, vomito, ulcera peptica, osteoporosi  arresto della crescita, atrofia muscolare, necrosi della testa del femore, peggioramento del glaucoma, euforia/depressione, insonnia, irritabilità, psicosi, soppressione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, antagonismo su insulina e ormoni tiroidei.
  • Nel morbo di Cushing iatrogeno si possono osservare aumento di peso, diminuzione della massa muscolare, necrosi dell’anca, alcalosi ipokaliemica con edema e aumento della pressione arteriosa, cataratta.

Quando sono somministrati per lungo tempo, i corticosteroidi possono inibire la funzione corticosurrenalica; la terapia quindi deve essere sospesa molto gradualmente per consentire alla corticale del surrene di riprendere la sintesi endogena di ormoni steroidei. Se la dose viene ridotta drasticamente, si possono ripresentare i sintomi della malattia in maniera più grave, perché mancano i corticosteroidi sia esogeni che endogeni.

Frequenza degli effetti collaterali del cortisone

La frequenza degli effetti indesiderati può essere:

– Subacuta (dopo settimane di terapia) con frequente aumento di peso, alterazioni dell’umore, intolleranza al glucosio; raramente ulcera peptica, reazioni allergiche e ipertrigliceridemia.
– Ritardata (dopo mesi di terapia): frequenti obesità del tronco, fragilità cutanea, osteoporosi, miopatia, soppressione corticosteroidea. Raramente insorgenza di cataratta, glaucoma, necrosi dell’osso e infezioni.

Controindicazioni all’uso di cortisone sono storie di ulcera, cardiopatia, ipertensione e insufficienza cardiaca, infezioni in corso, diabete, psicosi, osteoporosi, glaucoma.

Precauzioni devono essere prese nei pazienti in osservazione per ipertrigliceridemia, glicosuria, ritenzione, edema, ipertensione, ulcera e osteoporosi.

Nel somministrare il cortisone si deve cercare di rispettare il ritmo fisiologico dell’ormone. La cessazione della somministrazione deve essere lenta per dare tempo all’organismo di riprendere la sintesi di corticosteroidi endogeni; è molto pericoloso lasciare l’organismo privo di cortisolo endogeno o esogeno, per la sua incapacità di gestire gli eventi stressanti.


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