Sommario
La respirazione faticosa è tecnicamente chiamata dispnea. La persona avverte un fortissimo bisogno d’aria, spesso descritto con la parola di fame d’aria. Il ritmo respiratorio aumenta in modo vertiginoso, in maniera involontaria, proprio alla ricerca di ossigeno.
Tipi di Dispnea: approfondimenti
Esistono diversi tipi di dispnea, suddivise in base alla causa scatenante:
- La dispnea accessionale insorge all’improvviso, senza una precisa regolarità. Classici esempi lo possiamo ritrovare nell’asma, nella chiusura della glottide (gola), nell’edema polmonare.
- La dispnea da sforzo si potrebbe avere durante un’attività fisica più o meno intensa. Basta ilo solo riposo, per risolvere questa situazione. Può insorgere a causa di alcune malattie cardiache oppure se si soffre di anemia.
- La dispnea continua è purtroppo presente costantemente.Questa condizione, nasce da scompenso cardiaco o da gravi insufficienze respiratorie.
Questa condizione può essere inspiratoria, espiratoria o mista a seconda della fase del respiro in cui esa si manifesta.
Cause
Il respiro è regolato da alcuni gruppi di neuroni, che ovviamente funzionano in maniera del tutto indipendente dalla volontà del paziente. Essi sono situati nel tronco dell’encefalo, sotto gli emisferi cerebrali. Questi neuroni possono ammalarsi, compromettendo la respirazione portando a problemi di dispnea. questo può dipendere da svariate cause:
- infiammazioni
- infezioni
- traumi soprattutto nel caso d’incidenti stradali
- tumori
- assunzione di sostanze tossiche come farmaci oppure droghe oppiaci e barbiturici
- ipossia condizione che si verifica, quando il sangue riesce a trasportare poco ossigeno
- ipercapnia quando nel sangue si accumula l’anidride carbonica
- sclerosi multipla
- sclerosi laterale amiotrofica
- miastenia gravis una malattia infiammatoria cronica, che causa debolezza di tutti i muscoli, anche della parete toracica
- sclerodermia malattia infiammatoria cronica che colpisce gli organi interni ed anche la cute, rendendola dura e poco elastica
- La rottura di una costola, dato il forte dolore che provoca, porta ad una limitazione dei movimenti respiratori
- in stato di gravidanza durante la crescita del bambino, può andare a comprimere il diaframma, principale muscolo coinvolto nella respirazione. Esso si trova esattamente sopra l’utero e può essere compresso durante la gravidanza
- i problemi di meteorismo riempiono l’addome di gas, che può come nel precedente caso ridurre i movimenti respiratori
- la rascite è collegata alle malattie epatiche, come ad esempio la cirrosi edepatica. Questa condizione, porta alla formazione di liquido che si accumula nel peritoneo, che è membrana che avvolge i visceri addominali
- per presenza di corpi estranei ,cosa che accade soprattutto nei bambini che ingeriscono piccoli oggetti
- la difterite che è una malattia infettiva che provoca infiammazione e spasmi della laringe
- gli attacchi d’asma nei quali si verificano spasmi dei bronchi, oltre ad un’eccessiva produzione di muco
- bronchite cronica
- tumori
- enfisema polmonare una malattia che provocano la rottura dei setti che separano gli alveoli. Si formano in questa maniera delle grandi sacche ripiene d’aria, che rimane così incarcerata e fa fatica ad uscire dall’apparato respiratorio. si ha quindi la sensazione tipica della mancanza d’aria
- edema polmonare , nei polmoni c’è presenza di liquido che ostacola il passaggio dell’ossigeno dal polmone al sangue
- fibrosi polmonari una malattia in cui gli alveoli formati da tessuto elastico, si trasformano in tessuto fibroso. Esso è poco propenso ad espandersi durante la respirazione. Questa condizione è causata dall’inalazione di svariate sostanze in modo prolungato. per lo più si tratta di una malattia derivante la ambiente lavorativo, l’esempio più classico è il caso dell’inalazione di fibre d’amianto, oppure ambiente radioattivo portando a gravi polmoniti
- versamento pleurico cioè presenza di liquido nella pleura
- pneumotorace cioè la presenza d’aria nella pleura
- emotorace diffusione di sangue nella pleura
- obesità
- Fibrosi
- deformità e malformazioni toraciche
- malattie cardiache, che portano alla dispnea cardiogena.
- Cause psicologiche e psichiatriche in pazienti che soffrono di nevrosi, ansia o attacchi d’ansia, angoscia oppure depressione.
Cura
Nei casi più gravi è purtroppo necessario intervenire a livello ospedaliero, garantire a livello supporto ventilatorio ed eventualmente l’intubazione. Occorre quindi somministrare ossigeno, finché la causa scatenante non viene risolta.
Per i casi meno gravi, possiamo affidarci a rimedi naturali. Per prima cosa, se fumate, smettete immediatamente. Troverete immediatamente ristoro e giovamento. Migliorate la vostra alimentazione, Mangiate più frutta e verdura di stagione, evitate cibi eccessivamente grassi e fritti. Riducete o eliminate del tutto le bevande alcoliche. L’attività fisica inoltre può aiutare, basta anche una semplice passeggiata. Aiuta anche nella lotta allo stress, ansia e depressione, spesso causa della dispnea passeggera.
Il riposo inoltre aiuta alcuni tipi di dispnea, per esempio in caso di gravidanza. Si riduce lo stress, della routine quotidiana. Potete anche introdurre tecniche di rilassamento, come la meditazione o lo yoga.
Gli esercizi di respirazione possono aiutare a gestire questo problema, anche durante un attacco. Durante la dispnea, solitamente si tende a respirare solo con la parte superiore del torace, peggiorando il problema, portando ad un incremento dell’iperventilazione e diminuendo l’ossigenazione del sangue. A questo punto dovreste chiudere gli occhi, cercando di regolare il respiro immaginando il flusso d’aria che entra nei vostri polmoni.
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