Sommario
Le analisi del sangue sono un importante momento per chi vuole tenere sotto controllo la salute nel corso del tempo. Quando le si fa, può capitare di avere l’emoglobina bassa.
Cosa si intende avere l’emoglobina bassa, quando bisogna preoccuparsi, quali sono i valori normali dell’emoglobina.
Come influenza questo parametro le caratteristiche del tuo sangue e dei tuoi globuli rossi? Se vuoi informarti in merito, puoi leggere la guida passo passo che abbiamo preparato nelle prossime righe.
Prima di cominciare, però, vediamo cos’è l’emoglobina. Quando si utilizza questo termine, si inquadra una proteina presente nel sangue. Il suo compito è quello di portare l’ossigeno dai polmoni ai tessuti. I valori normali variano a seconda dell’età della persona. Qualche esempio? Per i neonati si parla di un range compreso tra i 15 e i 22 g/dl. Per le donne adulte, invece, si va dai 12 ai 16 g/dl.
Emoglobina bassa cause
La condizione di emoglobina bassa è molto frequente. Non sempre ci si accorge della situazione in quanto, quando la carenza è lieve, non si palesano sintomi. Nelle donne è particolarmente diffuso il problema ed è spesso legato a una condizione naturale, ossia il ciclo mestruale.
Non sempre però è così. In alcuni casi, infatti, l’emoglobina bassa può essere segno di vere e proprie patologie. Nel novero in questione è possibile comprendere l’anemia, l’ipotiroidismo, le insufficienze renali, i linfomi (in particolare quello di Hodgkin).
L’eziologia può comprendere anche situazioni come le patologie al fegato e il mieloma multiplo, una malattia a carico del midollo osseo.
Capita spesso che anche chi si trova in condizione di saturnismo, ossia avvelenamento da piombo, abbia i valori dell’emoglobina troppo bassi. Lo stesso si può dire per chi ha problemi di talassemia o è in chemioterapia.
Emoglobina bassa sintomi
Sono diversi i sintomi che mettono in allarme chi poi scopre di avere l’emoglobina bassa. In questo novero è possibile comprendere la mancanza di energia durante le attività quotidiane, il fiatone, la tachicardia, la frequente sensazione di freddo a carico delle mani e dei piedi.
Da ricordare è anche la tachicardia. Il sintomo in questione si presenta anche dopo piccoli sforzi ed è dovuto alla carenza di ossigeno.
Emoglobina bassa in gravidanza cosa fare?
Cosa succede quando ci si accorge di avere l’emoglobina bassa in gravidanza? A tal proposito è bene ricordare che, durante i nove mesi di gestazione caratterizzati da naturali cambiamenti del corpo, si verifica un’emodiluizione.
In concreto, vuol dire che il sangue aumenta la parte liquida, il plasma, e solo in misura minore quella corpuscolare.
In gravidanza, inoltre, è fondamentale tenere sotto controllo la carenza di ferro, in quanto questa sostanza è essenziale per nutrire correttamente il feto. Nel corso dell’emocromo, si valuta anche l’emoglobina. Per le donne adulte, i valori di riferimento vanno dai 12 ai 15 g circa/dl.
Nel corso della gravidanza, però, variano i valori minimi. Le linee guida del Ministero della Salute consigliano di approfondire quando risultano al di sotto degli 11 g/dl nel primo trimestre. Dalla 28ma settimana in poi, invece, il valore minimo limite deve essere pari a 10,5 g/dl.
In caso di valori troppo bassi, si può intervenire in diversi modi. Uno di questi consiste nell’incrementare l’assunzione di ferro.
Integratori e Rimedi per l’emoglobina bassa
Quando ci si accorge di avere l’emoglobina bassa, si può intervenire in diversi modi. L’approccio cambia a seconda dell’origine del problema. Abbiamo appena visto il caso della gravidanza. In questi frangenti, l’integrazione del ferro può essere un’ottima idea.
In casi più gravi si può ricorrere anche a una trasfusione, ma ribadiamo si tratta di situazioni limite. Nella maggior parte dei casi, infatti, si può intervenire con integratori non solo a base di ferro, ma anche di acido folico e vitamina B12.
Anche l’alimentazione può essere considerata un’alleata speciale di chi ha l’emoglobina bassa. Quali sono i cibi dei quali è bene incrementare l’assunzione? Nell’elenco in questione troviamo i cereali integrali, i legumi, gli spinaci.
Da ricordare, inoltre, è l’importanza degli alimenti ricchi di vitamina C, che aiuta ad assimilare il ferro. Spazio quindi ad agrumi, lamponi, kiwi, broccoli, cime di rapa e succo di albicocca.
Se poi si considera che la vitamina C è anche un eccellente anti tumorale, è facile capire che assumerla è davvero una coccola per la salute oltre che un beneficio per un valore ematico importante come l’emoglobina!
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