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Tenere sotto controllo i valori del sangue è fondamentale. Dopo aver fatto le analisi, in alcuni casi, ci si può accorgere di avere gli eosinofili alti. Cosa indica questa situazione, che può riguardare sia uomini sia donne a prescindere dall’età? Se vuoi una risposta alla domanda in questione, seguici nelle prossime righe e scopri la guida che abbiamo creato sul tema.
Cosa sono gli eosinofili? scopri di più
Prima di capire cosa implica il fatto di avere gli eosinofili alti, vediamo le caratteristiche principali di queste cellule.
Gli eosinofili sono una tipologia di globuli bianchi. Sono conosciuti anche con il nome di granulociti eosinofili.
Al loro interno, troviamo strutture granulari, che sono composte da sostanze fondamentai per difendere l’organismo dagli attacchi di agenti patogeni.
Nello specifico, queste cellule sono caratterizzate dalla presenza di un nucleo diviso in due lobi principali. I suddetti, sono legati tra loro da un filamento di cromatina.
Lo schema visivo, è quindi molto simile a quello della montatura di un paio di occhiali. La produzione degli eosinofili spetta al midollo osseo.
Lo stesso vale per altre cellule ematiche, come per esempio le piastrine, i globuli rossi e le altre tipologie di globuli bianchi.
La presenza di eosinofili nel corpo è particolarmente alta nelle zone più esposte agli agenti inquinanti. Giusto per fare un esempio, citiamo il rivestimento interno dei polmoni e le mucose dell’apparato urinario.
Come già ricordato, gli eosinofili sono parte del sistema immunitario. Quando incontrano dei parassiti, rilasciano sostanze tossiche che li uccidono. I compiti di queste cellule del sangue non si fermano certo qui!
Da ricordare, infatti, è anche il loro ruolo nel contrasto alle reazioni allergiche. Gli eosinofili, dopo essere stati prodotti dal midollo osseo, maturano per circa dieci giorni. Dopo massimo 12 ore, raggiungono i tessuti per svolgere le loro funzioni.
Fattori scatenanti: informazioni utili
Quando si ha a che fare con gli eosinofili alti, si affronta una condizione nota come eosinofilia. Quali sono le sue cause? Per rispondere a questa domanda in maniera completa è necessario distinguere tra
- Eosinofilia primaria
- Eosinofilia secondaria
Nel primo caso, l’aumento degli eosinofili è legato a fattori causali impossibili da rintracciare anche a seguito di esami diagnostici molto specifici.
Nel caso dell’eosinofilia secondaria, invece, tra le cause troviamo numerose condizioni patologiche e non solo.
Ecco le principali:
- Allergie
- Leucemie
- Intolleranze alimentari
- Nefropatie
- Vasculiti
- Patologie autoimmuni
- Linfoma di Hodking e non di Hodking
- Artrite reumatoide
- Colite ulcerosa
- Anemia perniciosa
- Scarlattina
Per entrare maggiormente nel dettaglio, ricordiamo che, in caso di eosinofilia dovuta ad allergie, si tratta soprattutto di reazioni che coinvolgono le vie respiratorie.
Quando, invece, si ha a che fare con una leucemia, gli eosinofili salgono perché, alla base, c’è sempre un problema relativo alla formazione delle cellule del sangue.
Da analizzare ci sarebbero numerosi altri casi, come per esempio quello delle micosi. In queste situazioni, infatti, al centro dell’attenzione ci sono infezioni causate da funghi. Per forza di cose, il numero degli eosinofili aumenta in quanto l’organismo deve difendersi da un attacco esterno.
Fondamentale è ricordare che, per individuare la causa dei valori sballati degli eosinofili, il medico si può muovere partendo da un’analisi anamnestica.
In questo modo, è possibile capire se il paziente ha avuto a che fare con condizioni come le infezioni parassitarie.
Per approfondire la situazione, molto spesso, vengono prescritte delle analisi ematochimiche, così come quelle delle feci per individuare l’eventuale presenza di vermi.
Eosinofili alti: cosa significa
Quando si hanno gli eosinofili alti, in concreto, si riscontrano valori superiori a specifici riferimenti. Quali sono? I valori normali di queste cellule corrispondono a un range compreso tra 0,004 e 0,4 miliardi di unità cellulari per litro di sangue.
In media, gli eosinofili sono presenti nel sangue in un numero inferiore rispetto a quello di altre cellule. Nel complesso, rappresentano il 2% circa dei globuli bianchi.
Cosa fare?
Cosa fare in caso di eosinofili alti? Per intervenire al meglio contro l’eosinofilia secondaria, è necessario risolvere la patologia che causa il problema. Questo vuol dire prima di tutto contattare il proprio medico curante per definire una terapia adatta.
Come abbiamo visto parlando delle cause, alla base del problema c’è molto spesso una condizione tumorale, che non può essere risolta se non con specifici rimedi farmacologici o chirurgici.
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