Sommario
Esistono formaggi magri? Sono tantissime le persone a dieta che si fanno domande in merito. Se anche tu sei tra
queste, seguici nelle prossime righe. Abbiamo creato una guida per aiutarti a capire qualcosa di più in merito.
Formaggi magri quali sono? Ne esistono?
Quando si parla di formaggi, si inquadra un alimento molto apprezzato, al quale spesso si fa fatica a rinunciare anche quando si è a dieta. Ecco perché è il caso di informarsi sui formaggi magri. Quali sono i principali? Per fare un elenco sommario, è possibile ricordare i fiocchi di latte, consumati frequentemente nelle insalate miste, ma anche la ricotta di vacca.
Da citare è anche lo stracchino di latte intero. Per quel che concerne le marche che si possono trovare nella grande distribuzione, da ricordare tra i formaggi magri è il Philadelphia Light. Molto leggeri sono anche la mozzarella light, lo stracchino e la feta greca.
Come è chiaro da queste poche righe, i formaggi magri esistono eccome! Cosa li distingue da quelli più calorici? Il principale riferimento è la percentuale di sostanza grassa sul secco, che non deve superare il 20%.
Elenco formaggi magri e calorie
Entriamo ancora di più nello specifico con un breve elenco di formaggi magri con relativo apporto calorico.
- Ricotta di vacca: 136 calorie/100 grammi
- Ricotta di latte intero: 146 calorie/100 grammi
- Formaggio linea: 208 calorie/100 grammi
- Ricotta mista (sia di vacca sia di pecora): 204 calorie/100 grammi
- Quark: 159 calorie/100 grammi
- Fiocchi di latte: 99 calorie/100 grammi
- Mozzarella Light: 163 calorie/100 grammi
- Philadelphia Light: 160 calorie/100 grammi
- Stracchino Light: 175 calorie/100 grammi
- Feta greca: 250 calorie/100 grammi
Formaggi senza colesterolo
I formaggi sono alimenti ricchi e completi. Caratterizzati dalla presenza di diverse sostanze nutritive importanti, come per esempio le proteine, le vitamine e i minerali, forniscono tanta energia all’organismo. I formaggi, però, contengono anche lipidi.
All’interno dei suddetti sono presenti i trigliceridi che, a loro volta, sono composti da acidi grassi saturi, i responsabili dell’aumento del colesterolo cattivo LDL, nemico della salute del cuore.
Questo rendere rischioso il consumo di formaggi da parte di alcune persone. Qualche esempio? Chi ha un passato di problemi cardiovascolari e chi, anche senza queste manifestazioni, ha ricevuto una diagnosi di colesterolo altro. Per fortuna che esistono formaggi magri senza colesterolo che possono essere consumati non certo con leggerezza, ma senza dubbio con meno preoccupazioni.
Quali sono? Nell’elenco è possibile includere il Τrenta, un formaggio che contiene grassi insaturi di origine vegetale. In media, possiede circa il 75% in meno di colesterolo rispetto a formaggi simili. Da ricordare è anche la Delizia Light, un formaggio magro unico nel suo genere che contiene tofu di soia.
Quando si parla di formaggi senza colesterolo è possibile chiamare in caus anche storie molto particolari, come per esempio quella dell’azienda sarda Argiolas che, nel 2013, ha immesso sul mercato dei formaggi privi di colesterolo e caratterizzati dalla presenza di ALA, ossia acido alfa-linoleico.
Si tratta di un elemento completamente naturale, inodore e insapore. Il ruolo di questa sostanza è quello di tenere sotto controllo il colesterolo.
Questi prodotti, studiati da diverse università italiane, hanno suscitato l’interesse anche di ricercatori internazionali. Uno degli studi che li vede protagonisti è stato pubblicato sulle pagine del British Journal of Nutrition di Cambridge.
In linea di massima, è interessante ricordare che c’è una relazione tra la quantità di lattosio e quella di colesterolo. In caso di formaggi stagionati, la quantità di acqua è bassa cos’ come quella di lattosio. Per contro, in frangenti come questo si ha a che fare con un alto livello di colesterolo.
I formaggi più freschi, invece, sono ricchi di acqua libera, hanno più lattosio me meno colesterolo. L’equazione è chiara: più un formaggio è fresco, meno colesterolo ha.
Formaggi fermentati
Parliamo ora di formaggi fermentati. Cosa sono? Per essere davvero corretti, bisognerebbe ricordare che tutti i formaggi sono fermentati. Senza questo processo, non saprebbero di nulla. Il gusto dei formaggi, dopo la cagliata, viene definito proprio grazie alla fermentazione ad opera dei microrganismi presenti nel latte.
Alcuni affermano che, per questo motivo, la definizione “formaggi fermentati” abbia poco senso. Altri, invece, la applicano a formaggi che subiscono un processo di fermentazione particolarmente intenso. Qualche esempio? Il gorgonzola e il roquefort, che subiscono una forte proteolisi – degradazione delle proteine – da parte delle muffe.