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Il muco nelle feci non deve essere assolutamente sottovalutato. Questa situazione, infatti, è spesso segno di un problema all’intestino. Se vuoi saperne di più, seguici nelle prossime righe. Abbiamo creato una guida passo passo per aiutarti a capire qualcosa sul tema e per darti qualche indicazione su come risolvere il problema.
Cause del muco nelle feci
Quali sono le cause principali del muco nelle feci? In primo piano si trova senza dubbio l’infiammazione dell’intestino. Alla base di questa condizione può esserci anche un blocco intestinale o un tumore maligno.
Capita spesso che chi soffre di salmonella accusi la presenza di muco nelle feci. Anche la dissenteria batterica può provocarlo, così come la gastroenterite virale.
Da non dimenticare è anche il ruolo di altri fattori causali, come per esempio parassiti come la Giardia Lamblia e la colite ulcerosa. In quest’ultimo caso, la membrana dell’intestino crasso si infiamma e sviluppa piccole ulcere.
Le suddette possono poi causare la produzione di muco, ma anche di pus.
Sintomi
Il principale sintomo del muco nelle feci riguarda appunto l’espulsione di una sostanza gelatinosa, che viene prodotta dalla membrana mucosa dell’intestino crasso.
Può essere trasparente, bianca o giallastra. La presenza di muco nelle feci è un sintomo di per sé, che non deve per forza causare un’ansia incontrollabile. Questo non significa, però, che la condizione vada trascurata.
Il muco, infatti, ha un ruolo molto importante. Aiuta infatti a lubrificare gli organi interni e le loro pareti, consentendo nello specifico alle feci di transitare correttamente nell’intestino.
Come già detto, a seconda della patologia che causa l’espulsione di muco può esserci una sintomatologia specifica, come per esempio la presenza di ulcere sulle pareti dell’intestino.
Possibili malattie legate al muco nelle feci
Ribadiamo: il muco nelle feci è un sintomo di suo, che può indicare la presenza di alcune malattie. Oltre a quelle elencate nel paragrafo precedente, ricordiamo la sindrome del colon irritabile. Questa patologia può essere alla base della presenza di muco nelle feci soprattutto nelle forme con diarrea predominante.
Il muco nelle feci è raro ma possibile anche tra chi soffre di una patologia come il morbo di Crohn. Qualora dovesse essere presente,molto probabilmente il paziente sta sviluppando anche le ragadi anali.
Esami da fare per la diagnosi
Quando si riscontra la presenza di muco nelle feci, quali sono gli esami da fare? Nel caso specifico di un sospetto colon irritabile, il medico può consigliare di effettuare esami del sangue e di controllare l’emocromo, la glicemia, le transaminasi e gli ioni.
Fondamentale è anche l’analisi delle feci, che può rivelarsi decisiva per individuare la presenza di parassiti e di uova.
Importante anche è rimanere calmi in quanto potrebbe essere che la causa delle feci scure o colorazione delle feci diverse come verdi o gialle potrebbero dipendere dal tipo di alimentazione che stai seguendo.
Rimedi naturali
Apriamo ora il capitolo del muco nelle feci rimedi naturali. Quali sono le soluzioni da considerarare? Vediamo le migliori.
- Acqua e camomilla: questo semplice rimedio naturale può rivelarsi utile contro il muco nelle feci dei neonati. Va utilizzato fino a quando non scompare la diarrea. Se i sintomi permangono, è fondamentale consultare il pediatra di fiducia.
- Semi di psillo: da sciogliere in una tazza di acqua calda assieme a un po’ di melassa, sono un valido rimedio naturale per il muco nelle feci degli adulti.
- Alimentazione in generale: deve essere ricca di fibre e favorire il transito intestinale.
- Riduzione dello stress: l’intestino è il nostro secondo cervello e riflette in maniera molto forte gli stati ansioni. Per prevenire patologie che provocano la presenza di muco nel materiale fecale, può essere molto utile concentrarsi su yoga, training autogeno, Mindfulness e meditazione.
Un consiglio di buonsenso è quello di evitare alimenti piccanti o elaborati, così come gli alcolici. Da includere nella dieta sono invece la frutta, la verdura, la crusca, i fagioli e i lamponi. In alcuni casi si consiglia anche l’assunzione di probiotici. Se possibile e se non ci sono controindicazioni, può essere opportuno effettura un lavaggio intestinale periodico.
Sempre in assenza di controindicazioni e dopo aver consultato il medico di fiducia, si può iniziare un digiuno di 2/3 giorni. In questo modo si attivano le naturali difese del corpo, che riesce a concentrarsi sull’eliminazione dell’infiammazione in quanto non è “impegnato” nei processi digestivi.
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Il digiuno, inoltre, ha un forte effetto disintossicante, soprattutto a carico del fegato. Il rovescio della medaglia, non sempre irrilevante, riguarda il fatto che, con l’inizio della disintossicazione, possono palesarsi sintomi come mal di testa e nausea.