Indagine Censis, lo scienziato, Piero Barbanti sostiene che ci sono soluzioni.
Il professor Piero Barbanti, responsabile dell’Unità per la Cura e la Ricerca su Cefalee e Dolore dell’IRCCS San Raffaele Pisana di Roma, sostiene: ”L’emicrania è una malattia molto frequente e poco conosciuta. Solo il 25 per cento degli italiani la riconosce e di questi un terzo ha almeno un attacco alla settimana. Ne soffrono anche i bambini, in percentuale del 10 e 12%. Non va dimenticato che si soffre di emicrania nel periodo più produttivo della vita, tra i 25 ed i 45-50 anni. Ma sono sempre di più le donne in menopausa che ancora non si sono liberate del problema. L’impatto di questa malattia è importante perché chi soffre di emicrania è una persona che produce meno sul lavoro, in famiglia o nello svago.
L’emicrania, è una malattia molto sottovalutata, soprattutto non trattata.
Il Censis, nella presentazione del libro ”Vivere con l’emicrania”, emerge l’impatto della malattia su soggetti che ne soffrono.
Questa malattia, colpisce di più le donne, provocando delle conseguenze su tutti gli aspetti della quotidianità, vita familiare e di relazione.
Il Professor Barbanti, sostiene che le persone che soffrono di questa malattia, hanno una ridotta capacità di concentrazione, ma sono considerate stressate, affette da problemi psicologici. Mentre l’emicrania è una vera e propria malattia.
Generalmente per riuscire a diminuire i dolori, si può ricorrere a degli analgesici o triptani. Attualmente è disponibile un nuovo farmaco, (gli anticorpi monoclonali anti CGRP). Questi anticorpi, sono specifici per chi soffre oltre 5 giorni al mese.
Purtroppo questi anticorpi non sono per tutti, ma devono essere scelti con il medico. Tra le varie forme di cefalea, l’emicrania è una delle malattie più complesse.
Il dolore si colloca su un lato della testa, associato a sintomi come nausea, vomito e ad una sensibilità alla luce e ai vari suoni.
Il Dottor Barbanti sostiene: ”Il fatto che il paziente si senta male avendo i sintomi del mal di mare e di macchina ci consente di dire ‘abbiamo di fronte un emicranico’. Sono inutili pellegrinaggi a cercare cause visto che l’emicrania è un disturbo familiare e forse genetico. Il messaggio è che bisogna iniziare la stagione delle cure perché oggi ci sono”.
L’importante è non ignorare o trascurare i sintomi.